Promozione dei media: cosa possono fare i Cantoni
Stephanie Grubenmann e Konrad Weber, 14 febbraio 2023
Anche i Cantoni devono fare la loro parte
Quando si sviluppano misure di promozione e di finanziamento, occorre adottare un approccio agile e ben coordinato evitando le soluzioni uniche e generalizzate che comporterebbero un rischio eccessivo. Finanziamento iniziale e finanziamento di progetti, promozione di infrastrutture, investimenti negli scambi e nello sviluppo di know-how e misure di sensibilizzazione alla problematica sono quattro dei cinque campi di azione concreti individuati dagli autori dell’indagine esplorativa, dai quali risulta una serie di possibili misure di promozione.
Per creare un nuovo consenso nazionale serve tempo, per risolvere i problemi serve tempestività. Ecco allora che i Cantoni sono chiamati ad agire. Ed è proprio qui che l’analisi individua il quinto campo d’azione. Per quanto i Cantoni si siano già attivati, gli scambi, il coordinamento e l’armonizzazione a livello intercantonale restano scarsi.
Capacità di apprendimento dei Cantoni
I Cantoni possono avviare e finanziare direttamente nuove forme di promozione dei media. Sono gli attori più idonei a un approccio agile in cui è possibile portare avanti, sperimentare, valutare e (potenzialmente) ampliare in parallelo diversi prototipi di misure di promozione.
In sede di sviluppo e implementazione di questi prototipi è importante accertare se vi sono approcci più adatti alle fondazioni e approcci che vanno invece lasciati ai Cantoni (p. es. strumenti di finanziamento indiretti o diretti). Un’altra possibilità è incoraggiare le fondazioni a fungere da intermediari indipendenti per sostenere i Cantoni. In ogni caso, il coordinamento, lo scambio e l’apprendimento reciproco sono essenziali.
In questo campo di azione possono per esempio essere adottate le seguenti misure concrete:
- Organizzare una conferenza dei donatori in collaborazione con altri Cantoni, la Conferenza dei governi cantonali (CdC), la Fondazione ch e altre fondazioni
- Individuare Cantoni adatti a una cooperazione pilota (eventualmente BS e BL, FR, VD, GE)
- Garantire l’indipendenza attraverso criteri trasparenti e verificabili e conoscenze specialistiche in seno al «conglomerato» di fondazioni coinvolte
- Avviare progetti pilota con un chiaro sistema di controlling, un monitoraggio/sviluppo continuo e la possibilità di estendere il progetto ad altri Cantoni o a livello nazionale.
La crisi del giornalismo locale colpisce i Cantoni in modo molto concreto. È quindi indispensabile coinvolgere questo livello istituzionale per sviluppare soluzioni costruttive e sostenibili.
Questo testo è una sintesi dei risultati tratti dallo studio «Unterstützung für den Schweizer Lokaljournalismus» realizzato da Stephanie Grubenmann e Konrad Weber per conto della fondazione Mercator Schweiz. Per consultare le raccomandazioni e le descrizioni dettagliate si rimanda alla versione integrale del rapporto (in tedesco). Gli autori sono disponibili per discutere i risultati e le raccomandazioni formulate.
Finalità dello studio
Lo studio mirava a tracciare una panoramica dei bisogni più urgenti del giornalismo locale svizzero, con particolare attenzione agli editori indipendenti. L’analisi si è basata sulle interviste a 28 persone, tra cui caporedattori e caporedattrici, direttori e direttrici editoriali di testate locali indipendenti ed esperti di media.
Gli autori dello studio hanno compilato il campione con un processo iterativo: dopo le prime interviste, hanno cercato altri interlocutori per non restringere troppo il campione sin dall’inizio.
L’analisi esplorativa si è concentrata sul giornalismo (digitale) con una missione di informazione regionale. Finora, gli editori a vocazione regionale hanno ottenuto scarsa considerazione nella promozione dei media, in quanto non rientrano nel campo d’applicazione della legislazione sulla radiotelevisione. L’analisi ha incluso editori di tutte le regioni linguistiche come pure di aree rurali e urbane. Il campione comprendeva sia editori appena arrivati sul mercato, sia editori «storici» attivi per lo più con un giornale quotidiano.
A proposito degli autori
Dopo aver conseguito un dottorato sull’innovazione nel giornalismo all’Università di San Gallo nel team di Miriam Meckel, Stephanie Grubenmann ha insegnato per vari anni in questo ambito svolgendo in parallelo attività di ricerca. Dal 2021 lavora come content strategist presso l’agenzia digitale Liip e porta avanti l’attività di insegnamento nel settore del giornalismo e della comunicazione digitale.
Konrad Weber è un consulente strategico indipendente nel campo della trasformazione digitale. Fornisce consulenza alle aziende che vogliono sviluppare nuove strategie e accompagna i team e le organizzazioni nell’implementazione di cambiamenti di vasta portata. Lavora nel settore dei media da oltre 13 anni. Prima di avviare l’attività in proprio, ha lavorato per SRF come responsabile del progetto di sviluppo della strategia digitale