Consegnato il Premio per il federalismo 2024 al Forum del bilinguismo
- Federalismo
- Comprensione e coesione
- Premio per il federalismo
Si parla di federalismo quando la competenza decisionale spetta ad almeno due livelli istituzionali (non centralizzazione): gli Stati membri (self-rule) e la federazione di cui fanno parte (shared rule). Ad essere determinante è il fatto che questa condivisione del potere non può essere modificata unilateralmente né dalle istituzioni del governo centrale né dalle entità federate. Per farlo è necessario che vi sia un compromesso, come d’altronde anche per altre questioni politiche rilevanti. Al centro dell’ordinamento federale troviamo quindi un certo grado di autonomia delle entità federate da un lato e la loro partecipazione a livello nazionale dall’altro.
La Svizzera rientra nella categoria del federalismo per aggregazione: nel 1848, infatti, i Cantoni si uniscono dando vita a uno Stato federale dotato di una propria Costituzione, i cui elementi essenziali, validi ancora oggi, sono la presunzione di competenza in favore dei Cantoni, l’autonomia organizzativa dei Cantoni e la configurazione istituzionale (Consiglio degli Stati, ecc.).
Il federalismo svizzero è una sorta di laboratorio di idee che consente di testare in diversi Cantoni più soluzioni a uno stesso problema prima di applicare la migliore su larga scala.
In Svizzera il potere politico è esercitato da circa 2172 comuni, 26 Cantoni e dalla Confederazione. In genere, le decisioni vengono prese a livello cantonale o comunale. Vige il principio di sussidiarietà, per cui la Confederazione assume unicamente i compiti che i Cantoni decidono di delegarle perché ritengono che essa possa adempierli meglio.
Tra questi vi è la politica estera. Le decisioni vengono quindi prese dal livello istituzionale direttamente interessato: per esempio dal comune per la costruzione di una scuola, dal Cantone per modificare la legge sulle forze di polizia e da tutti i cittadini svizzeri per questioni quali l’adesione all’ONU.