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Andata e ritorno da una lingua all’altra: la realtà quotidiana dei traduttori. Al festival «aller-retour» traduttori e autori propongono un viaggio di scoperta linguistico e letterario che permetterà al pubblico di capire meglio l’attività di traduzione. Il viaggio inizia già sul treno con format originali.
Duello
In questo nuovo format la giovane traduttrice Lydia Dimitrow e il suo collega Christian Roeber metteranno le loro proposte a confronto, le motiveranno e le difenderanno davanti al pubblico: tradurre significa decidere, a ogni parola e ogni riga. I testi dialettali hanno le loro peculiarità, peculiarità delle quali discuteranno sabato sera gli autori Pedro Lenz e Guy Krneta con i loro traduttori Raphael Urweider e Daniel Rothenbühler.
Un viaggio letterario
«aller-retour» inizia prima ancora di partire: nell’Intercity da Basilea Guy Krneta leggerà estratti dal suo romanzo «Unger üs». Sulla tratta Zurigo-Olten è invece previsto un speed dating poetico, durante il quale i viaggiatori si potranno cimentare con la traduzione letteraria. Come in un tradizionale speed dating tutto ruota attorno alla prima impressione e alla ricerca dell’essenziale.
«Percepire le finezze di un testo»
Tradurre non è solo riprodurre un testo alla lettera in un’altra lingua. Ogni libro ha un proprio tono, un proprio ritmo. La traduzione richiede sensibilità linguistica e passione per la letteratura, doti che la traduttrice e autrice Yla von Dach senza dubbio possiede. Da oltre 30 anni traduce dal francese al tedesco e nel 2018 è stata insignita del premio speciale per la traduzione nell’ambito del Premio svizzero per la letteratura: «Mi piace assaporare le parole, sentirle ma soprattutto mi piace percepire le finezze di un testo». Von Dach è uno dei 15 volti del festival letterario, tra cui figurano anche Leo Tuor, Michel Layaz e Antoinette Rychner.
Contatto e informazioni
Tanja Pete, responsabile del progetto «aller-retour», 031 320 16 25
(raggiungibile lu, ma e gio, 09.00–16.00)