Consegnato il Premio per il federalismo 2024 al Forum del bilinguismo
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Votare non è facile. Bisogna sapere come aprire la busta con la documentazione di voto, leggere con attenzione l’opuscolo stampato su carta riciclata con le spiegazioni del Consiglio federale – lettura che può rivelarsi ostica per chi non ha familiarità con il linguaggio della Confederazione. Infine, bisogna rispondere alle domande riportate sulla scheda di voto riguardanti le finanze, l’ambiente o la salute senza essere esperti di uno o l’altro di questi settori.
In Svizzera la politica comunale, cantonale o federale non è sempre facile da capire e questo può scoraggiare le persone dall’andare a votare, come dimostra la bassa affluenza alle urne, raramente superiore al 50 per cento. Tra i giovani di età compresa tra 18 e 25 anni, la partecipazione risulta ancora più bassa e varia a seconda degli argomenti in votazione. I temi riguardanti il clima o il servizio militare attirano più votanti rispetto a quelli finanziari.
Un progetto che ha raggiunto la maggiore età
La problematica non è certo nuova: nel 2003 il Parlamento dei giovani di Köniz ha esaminato la questione e ha lanciato il progetto easyvote. Rapidamente, altri Parlamenti dei giovani del Cantone di Berna hanno mostrato interesse per il progetto, che è andato via via affermandosi. Nel 2012, il testimone è passato alla Federazione Svizzera dei Parlamenti dei Giovani (FSPG). L’espansione di easyvote prosegue a ritmo molto sostenuto, tanto che a oggi vi hanno aderito 14 cantoni e 536 comuni, in quattro lingue per un totale di oltre 142 000 giovani. Tutto questo grazie all’impegno di 170 volontari.
Ampio spazio alla comunicazione visiva
easyvote spiega gli argomenti in votazione utilizzando strumenti comunicativi adatti ai giovani, come video brevi e ritmati, infografiche e un’app mobile. «Grazie alla collaborazione dei cantoni, che ci sostengono finanziariamente, possiamo produrre opuscoli e motivare i comuni a aderire a easyvote. Il ruolo dei comuni è fondamentale, visto che sono loro a decidere di aderire e di contribuire così alla formazione delle opinioni dei giovani», spiega Alice Zollinger, collaboratrice responsabile della consulenza alla clientela (N,d,R.: cantoni e comuni). In vista dello scrutinio del 13 giugno, ad esempio, il team ha preparato tutta una serie di testi sui 21 oggetti in votazione a livello federale e cantonale.
«Vogliamo abbattere gli ostacoli che frenano la partecipazione al voto. Identifichiamo i bisogni dei giovani e proponiamo contenuti in linea con i loro bisogni sui vari canali, sia con i nostri opuscoli che sui social media», aggiunge Alice Zollinger. «Ogni anno, in collaborazione con gfs.bern analizziamo l’interesse politico e la partecipazione dei giovani in tutte le sue forme.»
Un team giovane e molto motivato
Per essere in sintonia con il pubblico target, il team di easyvote si compone di giovani di età compresa tra 25 e 32 anni che stanno concludendo gli studi (Alice Zollinger, ad esempio, sta ultimando un master in public management) o lavorano a tempo parziale. Il team è anche multilingue. Gli impiegati vengono da tutto il paese e comunicano, secondo Alice Zollinger, come capita: in tedesco, francese o italiano. Quindi federalismo in pratica.
Il progetto gode di un’ottima reputazione e alcuni ex collaboratori di easyvote lavorano ora nell’amministrazione pubblica, in grandi aziende come la SSR o in ONG. «La FSGP è un trampolino per la carriera». easyvote non apre necessariamente le porte alla carriera politica: pur coltivando un vivo interesse per politica svizzera, nessuno degli attuali dodici collaboratori di easyvote milita in un partito.
In compenso, tutti conoscono alla perfezione i contorni del federalismo e le sue potenzialità. «La vitalità del federalismo svizzero si riflette nelle molteplici possibilità di partecipazione dei cittadini. Per il futuro del federalismo è quindi fondamentale che i giovani partecipino al processo politico a tutti i livelli e facciano sentire la propria voce. Il lavoro che la FSGP e easyvote svolgono è cruciale per la politica svizzera e per il federalismo», aggiunge Alice Zollinger.
Il federalismo dai e per i giovani
Il federalismo non è una prerogativa dei politici della Berna federale e dei cantoni, ma concerne anche e soprattutto i giovani. Proprio questo aspetto, unito al fatto che il plurilinguismo fa parte del DNA di easyvote, ha spinto la FSGP a candidarsi con il progetto easyvote al Premio per il federalismo 2021.
Il premio è stato consegnato il 28 maggio 2021 a margine della Conferenza nazionale sul federalismo, organizzato da Basilea. La cerimonia si è svolta in remoto. «Siamo molto felici di questo premio. È un riconoscimento che ci motiva a raggiungere il nostro obiettivo: aumentare la partecipazione dei giovani alle urne e migliorare l’educazione alla cittadinanza per le giovani generazioni».
Il premio prevede una ricompensa di 10 000 franchi. «Servirà a consolidare le nostre attività, come lo strumento pedagogico easyvote-school, che è gratuito e per il quale cerchiamo sempre finanziamenti».
Nuovo slancio al Premio
per il federalismo
Con l’edizione 2021 sono state introdotte diverse novità. La giuria è stata completata da personalità di spicco. La giornalista Gülsha Adilji, la professoressa Tania Ogay del Dipartamente di scienze dell’educazione dell’Università di Friburgo e il presidente del Locarno Film Festival Marco Solari hanno lavorato fianco a fianco con i consiglieri di Stato Pascal Broulis (VD) e Christian Rathgeb (GR) – rispettivamente presidente della Fondazione ch e presidente della CdC – e la cancelliera di Stato friburghese Danielle Gagnaux-Morel.
Inoltre, da quest’anno il premio ha una dotazione di 10 000 franchi e i vincitori sono selezionati sulla base di un invito a presentare candidature. L’edizione 2021 ha avuto un’ampia eco e le candidature pervenute sono state una cinquantina. La giuria ha selezionato i candidati in base a criteri quali la comunicazione, l’innovazione, la partecipazione, le tradizioni o la coesione nazionale. easyvote ha convinto per il suo impegno a favore dei giovani e del plurilinguismo.