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Il giovane Max Frenkel ha appena concluso gli studi di giurisprudenza quando il suo direttore di tesi, Werner Kägi, gli segnala qualcosa di interessante a Soletta: «Si tratta della nuova Fondazione per la collaborazione confederale. Cercano qualcuno. Potrebbe essere qualcosa per lei». Benché l’idea di trasferirsi a Soletta non lo entusiasmi, Max Frenkel accetta l’incarico.
Il 30 agosto 1967, a Baden, i rappresentanti di tutti i Cantoni e nella Nuova Società Elvetica creano la Fondazione per la collaborazione confederale. Max Frenkel, che all’epoca ha 29 anni, ne diventa il primo direttore. La nuova organizzazione si dà per missione il rinnovo del federalismo. «Avevamo l’impressione che gli svizzeri conoscessero il mondo intero ma non il loro Paese. Volevamo avvicinarli gli uni agli altri. Alcuni Paesi plurilingue più grandi del nostro si sono disgregati proprio a causa della questione linguistica. È uno dei motivi del mio interesse per questo lavoro», ricordava in occasione dei 50 anni della Fondazione ch.
Sotto la sua direzione vedono la luce i progetti faro della fondazione, tra cui la Collana ch, gli scambi scolastici, il seminario per i consiglieri di Stato che diventerà poi «Governare oggi» o la primissima Conferenza svizzera sull’informatica. Nel 1975 Max Frenkel fonda a Riehen l’Istituto di ricerca sul federalismo che otto anni dopo passa sotto l’egida dell’Università di Friborgo. «Avevo l’impressione che in Svizzera non si valorizzassero abbastanza gli atout del federalismo», spiega nel 2017. Proprio per questo più tardi scrive il libro «Besser? Billiger? Bürgernäher?».
Con il suo carattere forte e i suoi modi molto diretti, Max Frenkel è un uomo che polarizza. Verso la metà degli anni 1970, alcuni Cantoni non vogliono più avere a che fare con lui e rifiutano di finanziare la «Fondazione Frenkel». È la crisi più grave dell’organizzazione, di cui viene rimessa in discussione l’esistenza stessa.
Nel 1987 Max Frenkel dà una svolta radicale alla sua vita e diventa, a 49 anni, corrispondente della NZZ per la Svizzera romanda. In seguito continua ad occuparsi di politica svizzera e federalismo scrivendo editoriali per diverse testate. A proposito degli anni trascorsi alla fondazione dice che la decisione migliore è stata quella di cambiarne il nome in Fondazione ch, più semplice da pronunciare, più facile da ricordare, lui che, durante tutta la sua carriera, ha avuto a cuore di evitare qualsiasi centralizzazione e qualsiasi burocrazia inutile.
«Max Frenkel ha posto le basi della Fondazione ch di oggi. Ha partecipato alle riflessioni che hanno portato alla creazione della CdC. Molti progetti attuali sono ispirati alla sua visione del federalismo», spiega Roland Mayer, direttore dal 2018.
La Fondazione ch e la Conferenza dei governi cantonali porgono sentite condoglianze alla sua famiglia.
Fonte: le citazioni sono tratte da un’intervista a Max Frenkel realizzata da Claudia Aufdermauer per la pubblicazione «I 50 anni della Fondazione ch».